Se si pensa al Successo, credo sia difficilissimo esprimerne il contenuto con una semplice didascalia. Voglio intendere come il rappresentare un tale concetto in una breve definizione sia un compito molto arduo per chiunque; certamente non impossibile, ma sicuramente parziale e contingente rispetto al contesto nel quale l’idea si vuole collocare.
Per esempio in Azienda si può facilmente, e correttamente, parlare di successo quanto gli Obiettivi aziendali sono stati raggiunti. Nulla da dire, il principio è giusto ed incontestabile, ancorchè molto “arido” e non esaustivo.
In molti casi – specialmente nella letteratura professionale – il concetto di successo viene “scomposto” in componenti; al fine di meglio individuare gli elementi da cui deriva e che ne assemblano quindi il significato complessivo. Ma, a mio vedere, sono sempre tentativi parziali da cui si può trarre ispirazione, ma non una consolidata e definitiva determinazione valida erga omnes.
Ho solo fatto sino ad ora delle osservazioni perché è ben lungi da me il saper dare definizioni esaustive; non ci sono riusciti grandi Saggi e Pensatori, perché dovrei riuscirci proprio IO? Anzi, mi sono fatto l’opinione che non esista una definizione di Successo: esso è forse l’effetto di una causa (o molte di esse), ed è per questo che non può avere un significato univoco, proprio perché “terminale” di situazioni, casualità, momenti storici ed altro, del tutto specifici e spesso irripetibili.
Vorrei citare un detto cinese: “Aprire un negozio è facile; difficile è tenerlo aperto”. L’antica filosofia orientale “maschera” il concetto di Successo all’interno di “fatti” determinati e ben verificabili; non lo nomina, ma lo fa intravvedere nel buon esito delle azioni umane.
Un aspetto “immateriale” del Successo – seguendo il filo della logica cinese – penso sia la motivazione al suo conseguimento. Così come è fondamentale la determinazione verso gli obiettivi, tanto è indispensabile la condizione mentale orientata alla concentrazione delle energie (fisiche e mentali) verso il traguardo rappresentato dal “sogno” di partenza. D’altro canto devono pur esistere anche aspetti “materiali” per raggiungere il Successo, determinati dalle competenze e dalle tecnicalità professionali. A tal proposito ricordo ciò che mi disse un vecchio marinaio che si accingeva ad uscire per una battuta di pesca, circa il fatto di come non sia rilevante come stava allora soffiando il vento, quanto il modo con cui egli stava dispiegando le vele della sua imbarcazione. Competenze, esperienza, di certo casualità di un buon vento, ma anche intelligenza nel saper cogliere le opportunità che la vita ci riserva e sulle quali non possiamo ovviamente incidere – e quindi farci costante affidamento – ma che dobbiamo saper catturare per tramutarle poi in fattori positivi a nostro vantaggio.
Altro elemento quindi da non poter sottacere parlando del tema Successo è la Fortuna. Non credo davvero, come già avuto modo di esprimere in altri articoli di questo blog, che un qualsiasi Piano oppure Strategia possa divenire di successo senza l’intervento della Dea Bendata; o almeno la sua attiva compensazione con gli eventi negativi, che per definizione si materializzano in ogni vicenda umana e professionale.
Si attribuisce a Seneca la frase: “ La fortuna è ciò che avviene quando la preparazione incontra l’opportunità”. Ecco una mirabile conclusione tra l’evento favorevole e le competenze. Seneca non era una Manager, ma la sua massima credo sia degna del gotha del management; dimostrando altresì che il management stesso non scopre quasi mai nulla di nuovo, aldilà del buonsenso e della materiale riflessione sui fatti della vita e delle sue esperienze derivate.
Così come “la Madre degli stupidi è sempre incinta, il Successo ha molti Padri, mentre l’insuccesso è orfano”. Ancora una volta la saggezza popolare dei proverbi tramandati dai nostri nonni riassume riflessioni e condizioni assolutamente contemporanee, proprio perché insite nell’animo umano. Anche questi, a mio pensiero, sono elementi qualificanti del Successo.
Vorrei concludere questo breve excursus, dando una ulteriore nota di colore ad un altro mio recente articolo (cfr. RED CARPET), riportando una ultima massima (della quale non conosco la provenienza, ma che ricordo perché voce di un commento ironico indirizzato verso un Manager particolarmente “vanitoso”): “ Il Successo ascolta solo l’applauso. E’ sordo a tutto il resto”.
Invidia?
Oppure constatazione – fredda ed amara – di quanto il Successo sappia (o possa) “cambiare” le Persone, producendo modifiche anche radicali nelle caratteristiche di tutti i rapporti umani collaterali. In ogni caso il Successo contiene in sé anche il seme della felicità; non è solo un problema di status o di benessere economico, ma anche l’incontro dell’essenza della auto-stima e della personale realizzazione esistenziale. Domande, anche queste, a cui vengono richieste risposte di Cuore!